La storia di Salvatore Bonocore. Al secolo conosciuto come Mago Mariano
Capitolo 9 - La storia di Mago Mariano
Vivevo per quei colloqui, ma non sempre ne uscivo sereno. La gente mi irritava non poco con le sue futilità. Il contributo di Luisa è stato dunque indispensabile per la mia formazione e i suoi occhi dolci e languidi rimarranno sempre fissi nella mia mente come espressione di tranquillità e di rifugio nei momenti duri e difficili.
Le impressioni che mi faceva la gente che affollava il piccolo studio all’epoca, mi sono ancora vive nell’animo. La gente veniva in quel piccolo ed angusto sgabuzzino che io avevo trasformato in studio esoterico più per curiosare che per sottoporsi a vere e proprie sedute pranoterapeutiche. La cosa che mi colpiva di più in quei giorni era il fatto che avvertivo chiaramente i loro pensieri e mi riusciva difficile distinguere quello che loro dicevano da quello che pensavano. Era come se la loro mente dialogasse direttamente con la mia ed io non distinguessi il tono della voce da quello che mi veniva trasmesso telepaticamente. Erano i primi tempi della trasformazione e non riuscivo ancora a convivere con i nuovi poteri acquisiti da Mariano; mi capitava quindi di rispondere direttamente al quesito che i miei interlocutori si ponevano mentalmente e che forse non avrebbero mai osato pormi.
Questo spaventò non poco coloro che si erano recati nel mio studio credendo di imbattersi nel solito coreografico mago ciarlatano e dunque furono in molti a rinunciare definitivamente ai miei consulti.
Tutto questo, ma soprattutto la mancanza di un’adeguata preparazione davanti al fenomeno paranormale di molta gente che si presentava a me, mi rendeva nervoso, scorbutico e spesso addirittura inavvicinabile. Fu proprio questa mancanza di educazione nei confronti di chi cercava di capire la Verità, che mi spinse a propormi in varie trasmissioni televisive e radiofoniche. Il mio intento primario era quello di educare la gente a porsi in modo serio davanti ai fenomeni paranormali, cercando di captare nitidamente tutti i segnali. Preferivo il metodo televisivo a causa di quel sottile senso di narcisismo che indubbiamente prende coloro che riescono ad accedere all’anticamera dell’Essenza. Purtroppo il mio tentativo di educare il pubblico a porsi in modo diverso nei confronti del mondo esoterico non è riuscito e dunque le trasmissioni hanno assunto un carattere di semplice consultazione a distanza, che non sempre viene apprezzata, ma che implica una grande forza interiore.
In questo modo, sulla base di un fallimento, è nata quella che ora è consuetudine per molti maghi o presunti tali. Sono oggi tantissimi coloro che appaiono sui teleschermi e si auto proclamano cartomanti, sensitivi, maghi, idromanti, ecc…
Dai teleschermi si inalberano teleimbonitori che lanciano anatemi e profezie, ma a fronte di ciò, malgrado i risultati negativi che ho ottenuto, continuo ad avere un dialogo aperto e semplice con chi mi segue.
I miei interlocutori non assistono ad una confusa arruffata di carte o a strani riti televisivi; essi continuano ad avere il loro solito tranquillo dialogo con Mago Mariano.